I SOGNATORI NELLA BIBBIA
I sogni rappresentavano nella mentalità antica, anche biblica, canali di comunicazione divina.
La Bibbia è piena di sogni. Dio non è un sogno, ma fa sognare.
Dio fa sognare in due sensi: anzitutto nel senso che comunica con gli uomini anche attraverso sogni; in secondo luogo nel senso che suscita in certe persone (profeti e altri) delle «visioni», che sono, per così dire, sogni a occhi aperti.
Vediamo tre esempi di "sognatori" nella Bibbia.
GIUSEPPE D'EGITTO
Giuseppe e Beniamino erano i figli minori di Giacobbe, il terzo patriarca, e di Rachele, la moglie più amata. Giacobbe amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perchè era il figlio avuto in vecchiaia. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e "non potevano parlargli amichevolmente". Presto l'esasperazione dei figli di Giacobbe raggiunse l'apice e, trovandosi Giuseppe solo con loro a pascolare il gregge, lo catturarono, lo spogliarono delle sue vesti e lo gettarono in una cisterna con l'intenzione di ucciderlo. Ruben, tuttavia, il maggiore dei figli di Giacobbe e Lia, volle risparmiargli la vita e propose ai fratelli di vendere Giuseppe ad una carovana di mercanti diretti in Egitto.
Mentre Giacobbe piangeva la morte del figlio prediletto, Giuseppe faceva apprezzare la sua intelligenza e la sua abilità in Egitto, dove, grazie al particolare dono di interpretare i sogni, veniva accolto alla corte del faraone col titolo di vice-redi tutta la nazione .
Giuseppe, in quel periodo, sposò Asenat ed ebbe due figli: Efraim e Manasse.
Alcuni anni dopo la carestia spinse i fratelli di Giuseppe, eccetto Beniamino, a cercare cibo in Egitto. Giuseppe, non riconosciuto li fece incarcerare e, tenendo in ostaggio uno di loro chiese che tornassero a trovarlo insieme al loro fratello più piccolo Beniamino. Giuseppe liberò tutti i fratelli ma con un espediente (un furto simulato) fece accusare e Beniamino per trattenerlo. A questo punto Giuda, uno dei nove fratelli, si offrì al suo posto rivelando che il padre avrebbe potuto morire alla notizia della perdita di un altro figlio, tanto era stato il dolore per la scomparsa dell'amato figlio Giuseppe. Giuseppe, constatando il cambiamento dei fratelli e commosso dal loro atteggiamento protettivo nei confronti di Beniamino, decide di perdonare i suoi fratelli e di accoglierli insieme al vecchio padre Giacobbe.
La storia di Giuseppe insegna la fede nella Provvidenza del Signore e ci fa capire che i sogni possono essere un trampolino di lancio per realizzare noi stessi e aiutare gli altri.
Il PROFETA DANIELE
I profeti nella Bibbia erano la coscienza di Israele, coloro che ricordavano al popolo durante le dominazioni straniere che quello che stavano vivendo non era ciò che Dio aveva progettato per il suo popolo: il suo sogno era ben diverso.
Daniele fu un profeta vissuto durante l'esilio babilonese.
Sono famose due visioni di Daniele: nella prima egli descrive quattro bestie che arrivano dal mare e che una alla volta vengono sconfitte; nella seconda vede una grande statua composta di metalli diversi che viene polverizzata da una pietra che cade dalla montagna, frantumandola in mille pezzi.
Sia le bestie che la statua rappresentavano gli imperi stranieri che dominavano sulla Palestina, destinati a finire.
Con le sue visioni comunicava al popolo un messaggio di speranza e liberazione: che finalmente gli imperi stranieri (le grandi bestie che escono dal mare) sarebbero finiti e sarebbe sorta una società giusta e libera, con l'arrivo del Messia.
GIUSEPPE, LO SPOSO DI MARIA
Di san Giuseppe si parla poco nella Bibbia, eppure vengono raccontati ben quattro sogni che lo vedono protagonista.
Il primo in particolare avviene nel momento forse più difficile della sua vita, quando Giuseppe apprende che la sua promessa sposa è incinta e si trova a dover prendere una decisione.
Non vuole accusarla pubblicamente per non esporla al pericolo, così decide di ripudiarla in segreto. A questo punto un angelo gli appre in sogno e gli rivela il grande progetto a cui lo chiama.
Quel bambino infatti è il figlio di Dio: è una cosa incredibile, ma Giuseppe è disposto ad accolgiere una verità che non riesce a comprendere.
Il secondo sogno racconta del momento in cui l'angelo chiede a Giuseppe di fuggire in Egitto perchè il re Erode vuole uccidere il bambino.
Negli ultimi due sogni, invece, viene avvertito della morte di Erode e invitato a tornare in Palestina, prima, e infine a stabilirsi in Galilea. Ciò che colpisce di Giuseppe è che lui è un falegname, una persona concreta, ma è disposto a credere che anche l'impossibile possa diventare possibile.
C'è un dettaglio importante da sottolineare: ogni volta, dopo aver sognato, si alza in piedi per agire....Questo sta a significare che si assume le sue responsabilità e va incontro con coraggio agli eventi nuovi che sconvolgono i suoi piani.
Commenti
Posta un commento